lunedì 8 giugno 2015


domenica, 7 giugno 2015





Lettura del Vangelo secondo Luca 12,22-31

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta».

Il  senso di vuoto è lo stomaco a farcelo avvertire per primo. Il senso di nudità è la pelle a farcela avvertire per primo. Sono i bisogni primari della nostra vita corporea che attraverso il lavoro, con il sudore della fronte, cerchiamo di soddisfare quotidianamente procurandoci cibo e vestiti. Purtroppo la nostra mente tende a trasformare questi bisogni corporei in "assoluti", in idoli che esigono di far ruotare attorno a loro tutta la nostra esistenza  personale, familiare, sociale. Gesù questa domenica ci esorta a demitizzarli: "guardate i corvi... guardate i gigli..."

La Parola di Gesù di questa domenica ci apre la mente e ci fa capire che in famiglia quello che abbiamo da mangiare lo condividiamo tra tutti, nessuno escluso. I vestiti li laviamo, li allunghiamo, li accorciamo, ce li scambiamo secondo le circostanze e così scopriamo che c'è un Dio che nutre, che veste, che provvede e ci libera dallo stare in ansia.

La Parola di Gesù ci dona fiducia e serenità perché ci annuncia che Dio-Padre ci ama, siamo suoi figli amati, ci cura, valiamo ai suoi occhi, e provvede alle nostre necessità ancora prima che gliele chiediamo.

La Parola di Gesù ci fa scoprire che tendiamo a ridurre tutta la nostra esistenza al mangiare, al bere, al vestire indotti da una società materialistica che ci riduce a consumatori di beni materiali, mentre abbiamo una vita psichica da coltivare con buone relazioni affettive, amicali e l'ambito familiare è una ottima scuola di vita affettiva serena.

La Parola di Gesù ci esorta a liberarci dal neo-paganesimo che ci vuole "polli da ingrasso", mentre Dio ci ha creati " aquile da cieli immensi": Ci ha  fatti per una vita spirituale profonda.

In famiglia possiamo allevare i figli da "polli" se, come genitori, offriremo loro solo mangime da ingrasso. Possiamo allevarli da aquile se, come genitori, offriremo loro buoni esempi di belle relazioni affettive, ma, soprattutto, se saremo buoni " cercatori del Regno di Dio", se testimonieremo una vita spirituale profonda, alta.

Ascolto della Parola di Dio, meditazione, preghiera, dedizione ai poveri: i figli guarderanno i corvi... i  gigli... i loro genitori... Gesù... il Padre celeste.