26 aprile 2015
In occasione della Domenica di preghiera per le Vocazioni Cristiane è
bello ripercorrere il brano di Giovanni unendo la nostra preghiera per quella
che è la nostra vocazione sponsale e soffermarci durante la settimana con una
breve riflessione.
Lettura del Vangelo secondo
Giovanni (Gv. 10,27-30)
In quel tempo in Signore Gesù
disse ai Giudei: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi
seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le
rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e
nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa
sola».
Gesù, lo sposo, ci ha chiamati a vivere la
sua dimensione sponsale con la chiesa e noi abbiamo ascoltato la sua voce che
ci chiamava all’amore e abbiamo risposto: ecco la nostra vocazione sponsale.
Preghiamo per essere sempre fedeli alla
nostra vocazione e per questo desideriamo conoscere Gesù nell’ascolto assiduo
della sua parola, nella partecipazione al banchetto eucaristico domenicale (banchetto
sponsale), nella preghiera e nell’incarnare il suo amore nella nostra
conoscenza reciproca di sposi: è la nostra vocazione a “fare l’amore” (Adamo
conobbe Eva). Per noi vivere la vocazione sponsale è dare il primato alla
Parola che dà senso ai gesti, li umanizza, liberandoci dal “fare sesso”
dimensione animalesca del piacere. La Parola abita e ospita la conoscenza, il rispetto,
la tenerezza, l’affetto, le risorse, i limiti, i tempi...
La nostra vocazione sponsale è vocazione alla
sequela di Gesù. Impariamo da Lui, lo Sposo, a imitarne l’amore come dono della
vita.
“Il mondo” anch’esso ci chiama, ci se-duce,
per strapparci alla sequela di Gesù e farci vivere la sua vocazione mondana che
ci propone di essere oggetti di piacere, di essere partner consumatori: l’usa e
getta.
Gesù dà la vita per noi per non farci
soccombere “al mondo” e per realizzare in noi il suo amore unitivo che genera
comunione: essere un cuor solo, un’anima sola, una sola carne a
immagine per la somiglianza dell’amore di Gesù, “Io e il Padre siamo una cosa
sola”. Siamo fragili nel realizzare la nostra vocazione sponsale, la preghiera
la fortifichi per la nostra felicità e per poterla testimoniare.